Santa Lucia, Babbo Natale, la Befana, esistono davvero?

Si avvicinano le feste e i bambini iniziano a scrivere letterine e messaggi ai vari personaggi fantastici che possono realizzare i loro desideri senza chiedere nulla in cambio. E’ proprio questo elemento di finzione che rende magica l’atmosfera natalizia e che incoraggia i bambini a credere in un mondo più benevolo. Spesso l’attesa e l’agitazione non sono legate solamente alle aspettative dei doni, ma sono alimentate anche del desiderio dei bambini di essere rassicurati sul fatto di poter  trovare, almeno una volta all’anno, una realtà in armonia con i loro desideri più profondi.

Dobbiamo innanzitutto ricordarci che i bambini sono dotati di un pensiero magico che permette loro di affrontare la realtà in modo graduale; pensate ai super eroi, agli amici immaginari, alle fate.., tutti personaggi spesso presenti nei racconti e nelle fantasie dei bambini proprio perchè visti come identità fantastiche che possono andare in loro aiuto in caso di necessità.

Piaget è stato uno dei primi studiosi del pensiero magico dei bambini sottolineando come i piccoli tendano a darsi spiegazioni magiche e soggettive alle cose del reale che non riescono a comprendere. Pertanto per un  bambino, il fatto che S. Lucia, Babbo Natale o la Befana gli portino dei regali, è una cosa ‘logica’, ossia coerente con la sua visione del mondo e accessibile alle sue capacità cognitive. Fino ai quattro-cinque anni, in genere, il bambino accetta la spiegazione “Non puoi chiedere troppi regali a S. Lucia perchè altrimenti il suo asinello fa troppa fatica” e non la trova contraddittoria  con il fatto che più volte gli si ricordi che S. Lucia deve portare doni a tutti i bambini, proprio perchè il suo pensiero logico-razionale non gli permette ancora di fare un ragionamento di questo tipo.

Verso i cinque-sei anni il bambino è in una fase intermedia, in cui oscilla tra il primato della fantasia e quello della ragione ed è bravissimo ad attraversare questa linea di confine come ci dimostra quotidianamente durante le sue attività di gioco. E’ proprio a questa età che i bambini iniziano a fare la fatidica domanda “Esiste davvero?”; questo perchè i loro ragionamenti si fanno più complessi e iniziano a chiedersi “Come fa a volare?, Come fa a fare il giro del mondo in una notte sola?…”. Molto spesso, però, i bambini non dubitano ancora di nulla, ma fanno delle domande proprio per essere rassicurati e poter continuare a credere.

Verso gli otto-nove anni le esperienze del bambino nel mondo reale si ampliano sempre più e la  fede nella dimensione magica inizia a scemare. E’ assolutamente naturale, il pensiero magico ha completato il proprio corso e la razionalità sta prendendo il sopravvento. I bambini ormai “lo sanno”, forse perchè lo hanno visto con i loro occhi, forse perchè hanno dato retta ai compagni di scuola, tuttavia spesso e volentieri, continueranno ancora per un paio d’anni a fingere di crederci, come parte di un gioco di complicità con i genitori, in cui viene ricreato, durante questo periodo dell’anno, il mondo fantastico dell’infanzia per il piacere loro e dei genitori stessi!

La verità è che tutti i personaggi fantastici legati alle festività natalizie continueranno ad esistere davvero fino a quando qualcuno crederà in loro, pertanto, gli adulti hanno il compito di sostenere  il pensiero magico dei bambini e offrire loro la possibilità di credere anche a ciò che non si vede.  Dopotutto, a ben riflettere, spronando i bambini ad avere fiducia e credere anche in cose non tangibili, li si aiuta a sviluppare fiducia nei loro sogni e a non aver paura delle loro emozioni.

Laura Pederzani (Pedagogista)

Articolo pubblicato su www.babyinitaly.com

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